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Albero di giuggiole: tutto quello che c’è da sapere.

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Il giuggiolo è una pianta poco conosciuta che viene coltivata solo in alcune zone del nostro Paese, come la Campania, la Toscana e il Veneto. Il nome scientifico è Ziziphus jujuba ed appartiene alla famiglia delle Rhamnaceae. E’ una pianta di origine asiatica, ma conosciuta nel nostro continente da tempi antichi. I Romani la introdussero in Italia al tempo dell’imperatore Augusto, ma il giuggiolo era conosciuto già prima presso i Greci. I frutti maturano alla fine dell’estate, nel mese di settembre e sono molto amati sia per il gusto particolare che per le loro proprietà terapeutiche.

Ma vediamo meglio come poter coltivare l’albero di giuggiole e cosa si può ricavare dai suoi frutti…

Non è una pianta che raggiunge dimensioni elevate, infatti arriva al massimo a 6 metri di altezza senza essere potato. Cresce lentamente e sono necessari diversi anni prima di farla entrare ilsedia-corretta-quadrata-600 piena produzione. E’ un arbusto spinoso dalla forma piuttosto contorta e con ramificazioni fitte e intricate che può crescere anche su terreni secchi e climi aridi. Il periodo di fioritura va da giugno ad agosto.

I fiori sono molto piccoli, con un calice diviso in lobi verdi ed una corolla composta da cinque petali biancastri; sono molto apprezzati dalle api, che ne ricavano polline e nettare. 

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In Italia nella zona dei colli Euganei viene ancora prodotto il famoso BRODO DI GIUGGIOLE: un liquore tipico, dolce e gustoso preparato con le giuggiole appassite. Con le giuggiolo si possono fare anche marmellate, composte o farcire gustosi biscotti o addirittura mangiarle caramellate!

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COME COLTIVARE L’ALBERO DI GIUGGIOLE:

Fortunatamente il giuggiolo è un albero che si adatta a condizioni difficili. Predilige un clima caldo e resiste bene anche a periodi di lunga siccità.
L’esposizione ideale di questa pianta è in pieno sole, specie nelle zone con un inverno molto freddo.Quando la pianta è giovane e sono previste abbondanti nevicate, si consiglia di proteggere gli apparati vegetativi. Questo per evitare che le giovani ramificazioni si spezzino con il peso della neve. Se il vostro terreno, invece, è molto esposto ai venti, si consiglia un esposizione in una zona più riparata.